Nella zona siamo stati in due a farlo. E se devo dire la verità mi sono sentita triste. Per fare il Faló si accumulano fascine di legna nei mesi e poi a dicembre si prepara la pira da bruciare. La tradizione vuole che si inizi al tramonto. Il Faló servirebbe a scaldare il Bambinello appena nato. Si tratta però di una tradizione più antica che ha le sue radici nel solstizio d'inverno e nel ritorno del sole. Accendere il fuoco del falò simbolicamente significava propiziare il ritorno del sole, o meglio la nascita di un sole bambino, che sarebbe cresciuto con le stagioni. Le ore di luce che aumentano... Del resto il mondo pagano (che etimologicamente significa proprio della campagna, rurale) segue le stagioni, la Natura e nella Natura ha il Divino. Ma questa tradizione sta sparendo, vuoi perché bruciare sterpaglie o altro é sempre meno concesso a causa delle emissioni di anidride carbonica (CO2), vuoi perché si perde il senso delle cose, il cuore di vecchie conoscenze, che sembrano superate, inutili, ma rappresentavano anche momenti di coesione, dove si guardavano i Faló dei vicini e si cercava di capire come sarebbe andata la stagione agraria sulla base delle fiamme...
Trovo che mantenere le tradizioni sia fondamentale per una comunità. Nella mia città, chi aveva il camino accendeva il fuoco col ceppo di quercia e un rametto di agrifoglio sopra, che brucia subito mentre il ceppo durava giorni. Era la vittoria del sole sull'oscurità. A me non resta però che accendere una candela non avendo possibilità per fare il fuoco. Mia madre mi diceva che la cenere del fuoco poi veniva sparsa nei campi insieme al concime.
RispondiEliminaBuon Anno carissima
Qui guardavano le fiamme del faló per stabilire l'annata agraria. Se era dritto l'annata sarebbe stata buona. Per quest'anno direbbe molto variabile
EliminaUn abbraccio grande
Agrifoglio