mercoledì 25 agosto 2021

Natura Ciclica: Segnali d'Autunno

Da qualche tempo, nonostante il caldo e l'aridità noto che stiamo entrando nella stagione autunnale, quasi con fretta... Sono arrivate le libellule, che si librano sui miei campi e non le riesco a catturare con la mia macchina fotografica. Le giornate stanno cambiando colore e in modo per niente poetico sono arrivate mosche e mosconi, che speravo annunciassero un cambio di clima, del resto i segnali della Natura non sono sempre belli e bucolici. Non so se sono io che ho voglia di Autunno, ma no, direi che in questi anni ho imparato ad accorgermi che cambia l'aria, la luce. Purtroppo gli alberi che ingialliscono precocemente quest'anno sono il segno della siccità che ha raggiunto anche le loro profonde radici, non un segnale del cambio di stagione. Ho trovato anche un serpentello giovane giovane.. Anche lui nato in anticipo. Chissà se ho ragione e presto nonostante le sferzante del caldo arriverà l'autunno e io potrò rallentare? Intanto in campo ci sono ancora i pomodori, i peperoni, le melanzane ma fanno capolino le prime zucche e i cavoli e i cavolfiori crescono con forza. Come dico sempre, si vedrà.
Un abbraccio
Agrifoglio

sabato 14 agosto 2021

Biodiversi: Il prato

Sono giorni che penso a questo post e ogni giorno che passa, ogni momento di caldo e secco mi ricorda che devo parlare, devo raccontare ciò che si agita in me. Mentirei dicendo che non mi piace un prato ordinato, ma negli anni ho capito una cosa, il prato ben tenuto senza un fiore, non fornisce nutrimento, porta inquinamento e ruba risorse idriche preziose. Ci sono tanti bei prati curati intorno alle case, ma se devo scegliere tra dare nutrimento agli impollinatori: api, bombi, api solitarie, legnaiole, colibrì ape, sirfidi lasciando andare a fiore quello che ho piantato o tagliare il prato scelgo la prima opzione. Per il taglio dei campi aspetto che le fioriture abbiano fatto il proprio tempo. Questo a volte produce il solito effetto collaterale... Sono piena di margherite, aspraggine, cicoria, carota selvatica e se alcune hanno un valore altre erbe sono un po' invadenti...
 Ma se penso al costo che dovrebbe pagare la vita intorno senza impollinatori preferisco il disordine. Di sicuro per i prati ci sono erbe basse che danno dei bei fiori come il trifoglio bianco e il ginestrino ma il prato comunque sarebbe più alto della media, un po' ispido in alcuni punti. Penso al costo ambientale del continuo taglio, all'anidride carbonica emessa, ai combustibili bruciati (vabbè, ora ci sono taglia erba elettrici e ne ho uno), alla quantità di acqua sprecata per tenere il prato verde che potrebbe andare a irrigare campi riarsi e dare da mangiare. 
Si ci sono tante ordinanze per limitare queste pratiche ma chi ha quel prato non può vederlo rovinarsi o noterebbe la vita che c'è quando è pieno di fiori. 
Non vi dico che lascio crescere smodatamente sempre tutto perché intorno a casa c'è anche la necessità di muoversi in sicurezza, senza la paura di incappare in qualche vipera (che poveretta non ne ha colpa) ma vorrei evitare il pericolo e procedere a un quieto vivere per entrambe. Un altro modo si può e spero che molti arrivino ad adottarlo perché a me piange il cuore vedere tanto verde asettico e perfetto che è in realtà alquanto morto. Sono curiosa e cercherò di scoprire se esistono fiori piccoli per le api perché i prati per gli impollinatori sono pieni di erbe alte: fiordalisi, grano saraceno, facelia e tanti altri che sono ottime in un campo, ma non in un prato, in un giardino. Spero che accogliate questo appello a diminuire i tagli perché abbiamo tutti una responsabilità nel far vivere la biodiversità.
Un abbraccio
Agrifoglio

domenica 8 agosto 2021

Rimedi: Olio di Neem Imprevisto

Quando arrivano le infestazioni devi trovare dei rimedi che eliminino il problema e permettano di avere della verdura e della frutta sana e commestibile.
Le cimici, anche quelle verdi, rappresentano un problema molto ostico per gli agricoltori, specialmente quelli biologici. Si nutrono praticamente di ogni verdura o frutta e lo rovinano con le loro punture. Io le raccolgo e le elimino affogandole in una soluzione di acqua saponata, perchè in sola acqua non muoiono, ma quando diventano troppe urge un rimedio e l'olio di neem sembrerebbe fare al caso mio, se non che non è così. Gli agricoltori biologici certificati non possono usarlo, possono però utilizzare il principio attivo, l'azadiractina che viene estratto e utilizzato in prodotti autorizzati. L'estrazione è l'unico metodo utile perchè l'azadiractina è una molecola molto complessa e ci vogliono molti passaggi per sintetizzarla. Nell'audio di seguito vi racconto la storia dell'olio di Neem.
Spero di aver detto tutto quello che ho letto e di non aver dato delle informazioni imprecise. Se avete domande non esitate a commentare. 
 Un abbraccio. 
Agrifoglio 
P.S.Scusate il fiatone ma ho registrato mentre ero in passeggiata con il mio cane...ottimizzazione del tempo...forse

domenica 1 agosto 2021

Biodiversi: La scelta degli Zucchini

Questo è un post tosto preparatevi! Stavolta non vi parleró di varietà scelte per l'orto, ma di qualcosa che da quando ho iniziato questo mestiere mi perplime e a volte, devo dire la verità, mi procura non poche frustrazioni. Sono figlia/nipote di persone che hanno sempre vissuto in tutto o in parte della Terra: contadini, allevatori, pastori, mezzadri ho un po' di tutto questo nel mio sangue e sono stata abituata a scegliere la verdura ad un determinato punto di maturazione. Da quando ho iniziato a coltivare per mestiere, mi sono scontrata con quello che io offrivo con l'esperienza, soprattutto delle generazioni che sono venute prima di me, che hanno insegnato a scegliere cosa raccogliere e come raccogliere prima ai miei genitori poi loro a me, rispetto a quello che offriva il mercato. In particolare la difficoltà maggiore l'ho trovata con gli zucchini. Il mercato offre zucchini piccoli, il contadino raccoglie quelli grandi cresciuti in fretta. E io cosa offrivo e tuttora tento di offrire? Quelli da contadino.

 Ho provato a consumare quelli piccoli ma francamente non mi soddisfano mai.. Bolliti li trovo gommosi, ripieni non ci sta niente. Le persone quando tento di farli provare mi dicono che non gli piacciono...ho il dubbio che non si vogliano buttare a provare qualcosa di nuovo o che il vicino glieli abbia dati troppo avanti o che li abbiano tenuti a lungo, anche in frigo, prima di consumarli. Mi dicono che ci sono i semi, io li ho aperti. I semi in formazione ci sono in tutti. Quelli più grandi sono vuoti, se la zucchina è cresciuta come si deve. Ci vogliono settimane perché il seme porti a termine la sua formazione. 

Altra obiezione il cuore è spugnoso e lo devo scartare... Perché? si cuoce bene in padella e anche lessato a tocchetti non capisco cosa abbia di sbagliato... In quelli ripieni può fare da fondo della padella. I semi non si sentono, sono vuoti e poi i semi sono un concentrato di nutrienti e a meno di non avere problemi specifici che obbligano le persone a ridurre le fibre  sono ottimi.. Se no non si mangierebbero i germogli... 

A volte li raccolgo anch'io quelli piccoli.. Perché? Perché sono i primi  e la pianta tenterebbe di portare avanti solo quelli, smettendo di crescere, anche a livello fogliare, o perché vedo la pianta che non ha abbastanza vitalità. Insomma lo faccio per la pianta, non per il mercato...Sembra sempre che voglia rifilare qualcosa di poco buono e piano piano mi sto stancando di spiegare, porto quello che ho, se a qualcuno vanno bene, anche da grigliare, esulto, se no me ne sto lì e mi sento trattare come se non sapessi fare il mio mestiere...chiedendomi perché non c'è la persona che mi critica, al mio posto. So che è brutto da dire e forse cattivo ma è quello che passa per la testa di un contadino che lavora e offre i suoi prodotti con coscienza e si sente dire che le sue cose non sono abbastanza buone o belle perché coltiva in modo biologico, senza forzature, e seguendo le tradizioni. Avevo bisogno di dire certe cose, anche infelici, perché l'agricoltura è fatta anche di questo.
Un abbraccio
Agrifoglio