lunedì 21 giugno 2021

Natura Ciclica:Il Solstizio d'Estate

La giornata più lunga dell'anno è appena finita e io me ne sto seduta fuori casa ad ascoltare i rumori della Natura e a pensare a questa giornata, che nel frenetico muoversi moderno sembra come tutte le altre, invece segna un cambio...Mi fa venire in mente le onde, quelle sonore, quelle elettromagnetiche, la luce, si perché la luce, la radiazione si può descrivere come un'onda e contemporaneamente un corpuscolo. Le onde hanno creste, massimi e minimi e in questo momento siamo in un massimo.. di ore di luce, ma il paragone con la luce stessa non è difficile da fare. Mi meraviglia sempre come abbiano potuto stabilire con precisione il giorno più lungo e quello più corto. Va bene il periodo ma in questo momento, tra un giorno e l'altro la differenza è di pochi minuti  Mi chiedo quanta osservazione abbia richiesto da parte delle popolazioni che celebravano questo evento notare il momentaneo interrompersi di questa crescita e la sua inversione. Il lavoro di questi giorni mi assorbe e anche se mi piace ricordare e in un certo senso celebrare questo passaggio, riesco a farlo solo la sera. Lo celebro perché per me i cicli della Terra sono importanti, ed è importante saperli riconoscere per avere una migliore conoscenza e connessione con la Terra stessa. 
Con una tazza di infuso di iperico ascolto i grilli, una raganella in lontananza e ammiro la danza delle lucciole.
 Curiosamente l'iperico o erba di San Giovanni, che è la pianta per eccellenza di questo periodo, è usata in forma di olio per curare le scottature del sole. L'infuso ha delle blande proprietà antidepressive, direi che rende l'umore più solare...
Detto questo vi auguro un Buon Solstizio. 
Un abbraccio 
Agrifoglio
P. S. Ah! Un' avvertenza alle ragazze che prendono la pillola di non assumere iperico perché nè annulla gli effetti... 

domenica 20 giugno 2021

Tra i Mondi: Il Suolo

Stavo preparando un post diverso, un audio dedicato al lavoro nei campi che si porta avanti nelle varie stagioni quando mi sono imbattuta in un tweet che parlava di una sostanza, la geosmina, un prodotto derivante dal metabolismo di alcuni vegetali come la barbabietola o dalla decomposizione di alcuni batteri e che è responsabile dell'odore di terra bagnata che sentiamo dopo la pioggia o se disturbiamo il suolo umido, muovendolo. In realtà si tratta di due composti. Insieme alla geosmina hanno isolato anche il 2-metilisoborneolo, che, come detto, insieme alla geosmina è responsabile di questo odore di terra. 
Queste sostanze possono essere presenti anche nell'acqua e nel vino e conferiscono un cattivo sapore ad entrambi, ragion per cui si sta cercando di eliminarli con vari  metodi, per il momento con poco successo, in particolare nel caso del vino, che perde alcune qualità organolettiche. Questo mi ha fatto pensare di non aver parlato, di non aver approfondito una cosa fondamentale della coltivazione, il suolo. Le Basi... diceva sempre un mio professore... Ma torniamo al suolo...intanto che leggevo, rimuginavo che queste sostanze sono correlate a quello che mi diceva un esperto di agricoltura organica rigenerativa.. Un suolo deve essere ricco di microorganismi (funghi, batteri, pseudoalghe) e altri organismi più grandi (vermi, formiche...) per essere sano e se lo è si capisce dall'odore.. Deve sapere di terra, di muffe.. Esattamente l'odore della geosmina, che anche se presente in basse concentrazioni è rilevabile dall'olfatto umano. Sono gli attinomiceti, insieme ad alcuni tipi di miceti e altri microorganismi a produrla attraverso la loro decomposizione. Gli attinomiceti sono microorganismi a metà strada fra i batteri e i funghi, vivono in terreni fertili ricchi di humus e hanno un ruolo attivo nella decomposizione della sostanza organica e nella liberazione dei nutrimenti presenti necessari alle piante per il loro sviluppo. Di conseguenza un suolo povero, sterilizzato, non può avere l'odore descritto. 
Ci dimentichiamo spesso l'importanza di quello che sta sotto i nostri piedi. Per avere una chioma forte, sono necessarie delle radici in salute e per ottenere tutto questo è necessario un terreno ben nutrito e sano.
Il suolo è un mondo complesso e affascinante e non si esaurisce in queste poche righe... Ma questa è un'altra storia
A presto
Un abbraccio
Agrifoglio

Fonti
-Pietro Violante "Chimica e Fertilità del Suolo" edizioni edagricole
-Ron G. Buttery and John A. Garibaldi Geosmin and methylisoborneol in garden soil Journal of Agricultural and Food Chemistry 1976 24 (6), 1246-1247

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domenica 6 giugno 2021

Natura Ciclica: Stagionalità Capitolo 1

Credo che parlerò di Stagionalità più volte, perché credo sia importante tornare ai ritmi della Natura, anche quelli alterati del cambiamento climatico, comprendere che c'è un tempo per ogni cosa, e che le verdure non fanno eccezione.
Ci sono verdure estive, primaverili e autunnali... dire invernali dipende dal clima. In alcuni luoghi e in alcuni periodi il gelo la fa da padrone e non c'è molto nei campi.
Ma siamo abituati ad entrare in un supermercato e trovare pomodori e ciliegie provenienti dall'altra parte del Mondo, quando fuori c'è la neve...e poi a chiederli al produttore locale, che in genere vi dirà che avete sbagliato stagione. 
Anche se avesse la possibilità di produrli, ci sono dei fattori di cui tenere conto: è necessario il calore giusto e il giusto irraggiamento solare: questo significa riscaldare una serra e produrre artificialmente tramite lampade la radiazione necessaria. Questo ha un costo in termini energetici, ma anche ambientali. Le serre sono estremamente utili a chi produce perché può anticipare o ritardare le culture in luoghi con climi meno favorevoli, ma vanno utilizzate bene, perché anche i materiali di cui sono fatte per il momento non sono sicuramente amici dell'ambiente. 

Ma torniamo alla Stagionalità. In un contesto naturale, non forzato, dipende non solo dall'emisfero in cui ci si trova, dalla zona geografica (Nord o Sud), dal clima del luogo, dall'altitudine in cui sono i campi, ma anche in misura minore ma in alcuni casi significativa dal tipo di esposizione dei campi, dalla quantità di acqua a disposizione, dal metodo di produzione (Biologico o convenzionale).
 Gli ultimi fattori determinano differenze di produzione tra due aziende presenti sullo stesso territorio... Ma vogliamo mettercela anche la bravura dell'agricoltore, le sue conoscenze? Come si vede ci sono una mole non indifferente di variabili da considerare. Per ora, era mia intenzione solo enumerarli per far capire che chiedere al produttore è la cosa migliore. Tornerò a parlare di ogni singolo fattore e vi racconterò la mia stagionalità...


Vi lascio con qualche domanda.. In Italia quando si raccolgono le patate? Qual'è la loro stagione e perché si trovano sempre? 

Per ora devo tornare in campo perché questa è la stagione più impegnativa per me. 
Un abbraccio
Agrifoglio
P. S. Le foto appartengono a diverse stagioni...