giovedì 28 novembre 2019

Cristalli e Fiamme ardenti

In questi giorni mi sono soffermata spesso a guardare le braci di un fuoco, di un forno, ammirare la loro forza di tornare a dare la fiamma non appena aggiunto il combustibile: piccoli o grandi rametti. Le braci spesso così squadrate,  regolari, sembrano cristalli vermigli in cui osservare altri mondi, piccoli soli abbaglianti, rubini di fuoco. Dalle braci, si impara a risorgere, a tornare a splendere, come la Fenice.
Le braci trattengono il calore il calore necessario per tornare ad essere fiamma.




Allo stesso modo gli alberi che ora sono fiamme ardenti, si spoglieranno e tratterranno la loro energia per rinascere in primavera, come braci viventi.



L' inverno che arriva insegna a trattenere la forza per momenti migliori, quando potremo rinascere, ci penso spesso, che non é sempre il momento opportuno per agire, a volte bisogna attendere e accumulare energia per poter risplendere di nuova forza.
In questi giorni sono andata a visitare un museo pieno di cristalli, bellissimi e risplendenti, alcuni nati dal magma, altri dalla pressione a cui sono sottoposti... mi chiedo, se per imparare a splendere da dentro bisogna forgiarsi tramite situazioni non facili...



Intanto non mi resta che osservare la natura, e cercare di capire
Un abbraccio
Agrifoglio


lunedì 18 novembre 2019

Semi di Luna e Spighe di Ametista

Ci sono piante che sono Magie della Terra vere e proprie, come la Calendula e la Lavanda.
La Calendula che scandisce il tempo del sole, schiudendosi all'alba e richiudendosi al tramonto, con le sue corolle infuocate arancioni o gialle intense ma che ha semi che ricordano la falce di Luna e la Lavanda con le sue spighe violacee del colore dell'Ametista, che come la bellissima pietra apporta calma e serenità.
Entrambe lenitive, la calendula, figlia del sole, lenisce gli arrossamenti e le piccole scottature, gli eczemi, i piccoli fuochi, il suo colore arancione mi fa pensare al secondo chakra, uno dei centri energetici presenti nel corpo secondo la tradizione induista-ayurvedica, che è associato agli organi sessuali e la calendula tra le altre proprietà regola il ciclo mestruale. E' un fiore commestibile, proprio come quello della lavanda. Quest'ultima può essere aggiunta ai biscotti per dare loro un sapore unico. La lavanda con il suo intenso colore blu-violaceo invece è proprio una pianta che aiuta il sesto chakra, con le sue proprietà rilassanti e sedative e riequilibranti. Il suo profumo rasserena l'animo. La sua acqua aromatica rinfresca corpo e spirito come acqua cristallina di fonte.


Un buon uso di queste due meraviglie semplice da realizzare è l'unguento realizzato con olio di oliva, cera d'api e fiori di calendula e lavanda. Di seguito vi lascio il link al pdf per realizzarlo


Un ultimo uso, che non ho incluso nel pdf; l'unguento massaggiato sulle tempie lenisce il mal di testa grazie alla presenza della lavanda. Spero vi possa essere utile.
Un abbraccio
Agrifoglio

P.s.La conoscenza degli unguenti e delle erbe oltre a diversi libri, la devo ai corsi seguiti con Cecilia Edera Lattari, che ringrazio molto.
Un' ultima raccomandazione, utilizzate l'unguento solo dopo averne provato una piccolissima quantità su una mano, i componenti sono anallergici per la maggioranza delle persone, ma non per tutti.


venerdì 15 novembre 2019

Il fuoco della Brina

In questi giorni finalmente le temperature sono scese e sono comparse le prime brinate, questo significa che presto cadranno tutte le foglie degli alberi. Siamo in ritardo, lo vedo, lo sento nell'aria, ma finalmente è arrivato il fuoco della brina, la brina che è vero brucia, ma è anche necessaria, perché la natura compia il suo corso.


Anche il suo etimo parla di fuoco, ma anche del momento in cui arriva, ovvero la mattina presto..e così  mi ritrovo a passeggiare per i campi prima che arrivi il sole, e la brina si trasformi in rugiada, per respirare il fresco purificatore di questi giorni e ammirare le foglie che presto se ne andranno.


Frost è come si definisce in inglese, il gelo e la brina, con i suoi fiori di ghiaccio, e mi fa venire in mente due cose...la runa del ghiaccio Isa, con la sua immobilità...un'immobilità che porta all'introspezione, alla meditazione, a ricercare il proprio centro...e un bellissimo cartone "le 5 Leggende" in cui proprio Jack Frost, lo spirito del gelo, deve trovare il proprio Centro...le lezioni e le connessioni per me arrivano dalle fonti più disparate e nessuna è meno di altre. E allora anch'io mi immobilizzo,  rifletto, medito per trovare il mio Centro, da portare nel Mondo, con il disgelo. E voi cosa ne pensate? Qual'è il vostro Centro?


Un abbraccio
Agrifoglio