Ieri è stata una giornata piena. Non la so classificare brutta, perché di note positive ce ne sono state... Ma il passato e un dolore che non ho ancora superato del tutto, sono ancora lì. Nel voler bene c'è il rischio del dolore e della perdita, un rischio che ho sempre cercato di minimizzare, ben sapendo di essere di cuore tenero, cercando di non far entrare troppi nel mio intorno, ma per quanto accorta qualcuno riesce a scavalcare il muro... Trova la breccia e si infiltra nelle crepe.. Cohen diceva che è da lì che entra la luce. La luce entra ma anche le tenebre, che comunque fanno parte di ogni cosa. Ma poi il dolore c'è sempre, anche quando ti lascia per sempre chi hai amato e ti ha amato e quindi quel muro servirebbe a tenere fuori tutto, anche il bene. Un cuore che si difende costantemente non gioisce mai delle cose belle. Siamo stati abituati a pensare solo al dolore provocato dalle forme di amore romantico, ma se devo essere sincera mi hanno portato più dolori le altre forme di amore: quello fraterno, spesso incompreso, frainteso, approfittato. E così se dó fiducia a qualcuno, e questo dopo poco sbatte, senza volere, contro quella ferita, ingenuamente o per difendere sé stesso, comincio a pensare di fuggire, di ritirarmi di nuovo, che ho fatto male a fidarmi. Ma poi scopro che il dolore arriva lo stesso, da altre parti. Il dolore che lascia dietro di sé chi ci lascia. E alla fine penso anche a quello che potrei aver provocato io agli altri, senza saperlo, e così rimango, provo a fidarmi, a rischiare.
È di dolore, fuga e mostri umani che parla questo libro, che ho comprato ieri e già letto a metà, un thriller ambientato nelle Highlands scozzesi, che mi ha colpito per la copertina ma anche per il titolo... La Dama Verde (di Karen Sander) una figura della mitologia celtica. La rappresentazione della Natura Selvaggia, salvifica e venefica. Non l'ho ancora incontrata nel libro, e sono curiosa di capire il suo ruolo. Il libro scorre veloce, non so se la fine mi piacerà o meno ma è il bello di lasciare che le cose vadano, senza dovermi preoccupare o pensare di fuggire, mi godo il viaggio letterario. L'unico mostro da cui non si riesce a scappare per sempre è il dolore, ma se scappo solo per la paura di provarlo, scapperó anche dalla gioia luminosa, e da quello che posso imparare attraverso queste esperienze, o no?
Un abbraccio
Agrifoglio
Il buio spesso è dietro il muro, in una casa senza finestre. E la luce a volte ferisce gli occhi e ci induce a chiudersi nell'ombra. Purtroppo non si può sfuggire a tutto questo. Ed è vero che il dolore ci fa indossare delle armature, dietro cui far entrare la giusta dose di luce, impenetrabili. Eppure nessuna armatura può proteggerci dal dolore che nasce dentro, si insinua come un orco nelle zone d'ombra e colpisce. Non si può scappare né da esso né da quella gioia luminosa di cui parli, legata all'amore in ogni sua forma, perchè è una esigenza umana senza la quale ci si sente come affamati, e anche questo fa crescere il dolore e sollevare inutili muri.
RispondiEliminaE vero cara Silvia, non si può scappare sempre e rinunciare alle esperienze che bene o male in qualche modo ci nutrono, ci fanno crescere.
Un grande abbraccio:*
Non è facile decidere di essere coraggiosi, mille dubbi e paure e ricordi. Speriamo solo che la Dama Verde ci sorrida se decidiamo di farlo. Un abbraccio
EliminaSilvia