venerdì 28 settembre 2012

Il Rischio


Quando si tratta di fare regali mi piace aver tempo per creare qualcosa, magari non viene perfetta, anche perchè comincio sempre tardi e poi sono stretta con i tempi, magari potevo comprare qualcosa, che era fatto meglio, e poi il rischio è quello di sbagliarsi, che alla persona non piaccia, almeno uno spera sempre sia apprezzato l'impegno... Regalare un oggetto ricamato a una ragazza è decisamente più semplice, scegliere il ricamo per un ragazzo è un'altra storia...Stavolta è stata dura, anche perchè ero in ritardo mostruoso sul regalo, ma ho trovato un soggetto, un simbolo che poteva andare bene per molti motivi, l'ho tramutato in ricamo e ne ho fatto una copertura per un'agenda...





E a proposito di rischio, questo simbolo altro non è che quello del rischio biologico. E' un simbolo molto particolare, ma pare non abbia nessun altro significato se non quello per cui è nato, anche se può ricordare altri simboli decisamente più antichi (1).
Comunque ecco il risultato: 


Il ricamo è stato realizzato su Tela Aida blu. La stoffa dovrebbe essere alcantara. Mi sembrava fosse un buon accostamento.

Il rischio, come la parola stessa ricorda, ha un'etimologia incerta, potrebbe derivare dal greco sorte oppure da una parola spagnola che indica lo scoglio, le roccie tagliate a picco, ma anche il tagliare in stesso (2).
Rischiare significa esporsi anche a dei pericoli per ottenere qualcosa di meglio...tutto questo mi fa capire quanto spesso io sia lontana da questa parola terribile e affascinante.
All'amico che ho regalato questo oggetto, mi accorgo, di aver implicitamente augurato di saper rischiare al momento giusto per ottenere qualcosa di meglio, perchè la vita è un viaggio. E poichè ogni viaggio comincia con un piccolo passo (3),  farlo, che sia  verso il noto o l'ignoto, è un magnifico rischio.
A presto
Agrifoglio

(1) Biological hazard- Wikipedia
(2) Rischio
(3) proverbio indiano

domenica 23 settembre 2012

Benvenuto Autunno

E' finalmente arrivato l'autunno! Esco, passeggio per i boschi e vedo che la luce è cambiata. E' una luce quasi dorata che mi spinge a cercare la pace lungo gli argini dei fiumi in compagnia di un pranzo al sacco e di una lettura.
L'autunno, parola, che nel suo etimo si fa risalire all'aumentare, all'arricchire e al saziarsi è veramente una stagione ricca di frutti della Terra, frutti che sono come un tesoro nascosto: le more protette dai forti rovi da cui si ricava una buonissima marmellata;


Le castagne protette dai loro ricci che, tanto ai popoli della montagna quanto agli abitanti del bosco, hanno da tempo immemore, fornito un cibo prezioso che permetteva la sopravvivenza durante i lunghi inverni. Penso al fragrante odore delle castagne arrostite che mi colpisce e mi rimanda alle serate passate al caldo di un camino, di una vecchia stufa aspettando di gustare questo frutto;


e poi ci sono i funghi protetti e nascosti dalle foglie del bosco, le noci nel loro guscio. Preziosi sono i frutti dell'autunno: le fragranti mele, le pere e ancora zucche e l'uva.
L'autunno è una stagione bellissima ma un po' mi mette malinconia e come la definisce una mia amica è la stagione del Sogno, è una stagione in cui ci si sente al limitare di un passaggio di un mondo diverso. Camminando mi perdo nei miei pensieri e ancora una volta so che l' Autunno mi invita a riflettere, a perdermi e a ritrovarmi, a stare al caldo con un buon libro durante i giorni di pioggia, a passeggiare nella brezza dei giorni di sole che diviene sempre più pallido...a volte mi piacerebbe per un attimo perdermi tra le nebbie dell'autunno per ritrovarmi in qualche luogo di fiaba...si è proprio il tempo del Sogno...

Per dare il benvenuto a questa stagione fatta di foglie di fuoco, di camini accesi, di rugiada, di nebbie, una stagione di contraddizioni, di un'insolita gioiosa malinconia, ho pensato di preparare un pane dolce all'uva bianca con il lievito madre, che è praticamente già terminato, nonostante la mia insoddisfazione perchè non era venuto come mi aspettavo...


Allora benvenuto Autunno, benvenuto e grazie per tutti i tuoi Doni della Terra e dello Spirito.
A presto
Agrifoglio


venerdì 21 settembre 2012

Piparkakkuja-Gingerbread Finlandesi

Che buoni i dolci di pan di zenzero! Arrivo un po' in anticipo con questi dolci dato che appartengono alla tradizione natalizia finlandese, ma non ho saputo resistere a cercare come si facevano dopo che mi sono stati fatti sentire, e anche se erano commerciali li ho trovati veramente irresistibili.Vengono preparati per il giorno dell'indipendenza finlandese, il 6 dicembre e  poi accompagnano le colazioni finniche per tutto il periodo natalizio. Comunque sono diffusi in tutta la penisola scandinava, in particolare in Svezia sono i dolci tipici della festa di Santa Lucia.(1) Per queste popolazioni questa festa è molto importante perchè segna l'inizio del ritorno della luce. Non per caso Lucia è un nome latino che deriva da Luce...e sotto il nome di gingerbread sono noti in tutto il nord Europa (2). Sembra che la loro origine sia molto antica, e biscotti molto speziati venivano già prodotti in Grecia e Egitto (3) ma la loro diffusione è recente perchè le spezie seguivano le lunghe e pericolose vie orientali prima di raggiungere i mercati europei e quindi avevano un costo proibitivo. Il profumo di queste spezie evoca immagini di esotici mercati medio-orientali ricchi di inebrianti fragranze e infinite carovane.
Poi mi è sorto un dubbio che mi era venuto guardando le casette e le meravigliose decorazioni che si possono fare...ma se i Grimm erano tedeschi e le loro favole sono ambientate in Germania perchè nel "Hansel e Grethel" che mi raccontavano da piccola la casetta era di marzapane che è fatta di pasta di mandorle ed è siciliana? Nell'originale non poteva essere pan di zenzero?! Leggendo la storia originale sapete cosa ho scoperto? Che parla di pane ricoperto di zucchero e dolci (4)...chissà com'è venuto fuori il marzapane?! Peccato perchè l'idea del gingerbread sembrava buona...Come sono buoni questi biscotti...Ma veniamo alla ricetta.
Ho cercato un po' e su su sito dedicato a un libro di tradizioni finlandesi sono riuscita a reperirne la ricetta:



Non avendo lo sciroppo di mais l'ho sostituito con un po' di miele di castagno. 
200 g di burro
120 g di zucchero (sarebbero 200 g ma non amo troppo zucchero)
1 uovo
1 cucchiaino e 1/2 di scorza di arancia
2 cucchiaini di miele
400 g di farina
2 cucchiani di bicarbonato
2 cucchiani di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1/2 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
Si lavora il burro con lo zucchero e continuando a lavorare si aggiunge l'uovo intero. Una volta ottenuto un composto soffice si aggiunge la scorza dell'arancia grattuggiata e il miele. Nel frattempo si mescolano alla farina il bicarbonato e le altre spezie. Una volta amalgamati bene, questi ingredienti si mescolano al composto precedentemente ottenuto. Si lavorano e se la pasta risulta troppo dura si aggiunge un po' di acqua. Si fa una palla e si lascia riposare in freezer almeno un'ora. Si stende la pasta in una sfoglia di meno di mezzo centimetro e con un taglia biscotti si danno le forme desiderate e i biscotti così ottenuti vengono cotti su una piastra unta in forno preriscaldato a 160°-180° C per il tempo necessario a rendere i biscotti dorati.
Questo è il risultato:


 
Personalmente lì trovo più buoni dopo qualche giorno e per la colazione sono fantastici. Le spezie con cui sono fatti infondono calore nelle mattine che si fanno via via più fredde.
A presto
Agrifoglio

Fonti:

domenica 16 settembre 2012

The Guardians of the Sea

Come vedete mi piacciono molto gli schemi di Violetta di The Little Stitcher e anche questo non fa eccezione. Lo trovo splendido...molto estivo... Le guardiane del mare sono diventate la copertina di un quaderno che voglio utilizzare per scrivere i miei progetti, i sogni e tutto quello che mi rappresenta, una sorta di diario specchio della mia anima.


Il ricamo è stato realizzato su tela Aida blu, mi sembrava adatta per un ricamo marino, mentre il quaderno rinforzato con del cartone, è stato foderato con del jeans. I colori sono un po' diversi da quelli originali, sono stati scelte tonalità che risaltassero sulla tela blu.


Questo ricamo è stato anche la scusa per approfondire un po' l'origine di queste creature leggendarie il cui solo nome è fonte di tante interpretazioni..sono splendore, Luna, sole e anche ardore (1)...spesso se penso alle sirene mi viene in mente la triste fine della sirena di Andersen.
Nell'iconografia romana invece della coda, hanno le ali e hanno anche il compito di consolare i morti alla bocca dell'Ade con il loro canto, non solo quello di perfide incantatrici di marinai. Compagne di Persefone, punite da Demetra per non aver salvato la figlia dal rapimento di Ade, ne divengono compagne anche negli inferi. Solo nel medioevo invece delle ali acquisteranno la coda, esseri del mare che continuano ad incantare non solo i marinai ma gli esseri umani tutti.(2).
Molti sono i tipi di sirena che ritroviamo nelle varie mitologie, nelle isole Orcadi e in tutto il mondo irlandese e anglosassone troviamo le Selkie, donne-foca, che fanno innnamorare gli umani, ma sono loro che pagano il prezzo di questo amore, se non tornano al mare deperiscono fino a rischiare la morte (3), un monito a non tradire mai la propria natura come racconta anche la Estes in "Donne che Corrono con i Lupi".
Ancora grazie a Violetta!
A presto
Agrifoglio

Fonti:
(1) Etimo
(2) Sirena- Wikipedia
(3) Leggenda Selkie, Selkie-Wikipedia