domenica 3 luglio 2022

Rimedi: Dopo una Grandinata


A volte passa del tempo prima che io mi decida a scrivere qualcosa sul blog. Magari succedono molte cose, ma mi sembra che in fondo sia stato tutto detto. Quest'anno lo dico, non è un anno facile, in primavera era freddo di notte e ho dovuto attendere per piantare molte cose, poi é arrivato il caldo. L'acqua arrivava a scatti, ma arrivava. Poi é arrivata la grandine e con lei tutta una serie di dilemmi. Sarei riuscita a salvare quegli steli rimasti, quelle piante ferite? Non so se è stato il lavoro fatto o é solo merito della natura ma dopo il trattamento di propoli e caolino e la sarchiatura del terreno le piante sono partite. Sicuramente sono stata fortunata, la grandine è venuta mista all'acqua, si è sciolta subito e quindi non ci sono stati i danni del freddo. Poi c'è stato caldo e il terreno un po' di acqua lo aveva preso. Insomma penso che ogni cosa abbia contribuito a far sì che il tutto ripartisce. Vi dò alcune specifiche. Il caolino è utilizzato per minimizzare i danni del caldo, per evitare di bruciare alcune coltivazioni, come il pomodoro. Si tratta di un'argilla bianca impalpabile che viene impiegata sulle orticole e sull'olivo. Su quest'ultimo  impedisce alla mosca dell'olivo di pungere il frutto e quindi di rovinare il frutto. Sulle orticole stimola anche la fotosintesi e in effetti i miei ortaggi hanno fatto molte foglie nuove. La propoli agricola non quella idroalcolica che si usa contro il mal di gola ma quella idroglicerica si usa come antifungino quando sulle colture, ormai in fiore o che hanno già allegato frutti, non si può dare il rame perché c'è rischio di assorbimento da parte dei frutti. Infine la sarchiatura, una lavorazione del terreno che permette di rimuovere la crosta creata dalla grandine battente, come dall'acqua, andando a formare delle cunette che coprano le radici stesse muovendo il terreno intorno alle radici con l'aiuto della zappa o di altri mezzi meccanici. Rimuovere questo strato da aria al terreno, toglie compattezza al primo strato superficiale e quindi permette alla pianta di prendere più acqua e nutrimento, in caso il compattamento fosse eccessivo e non si praticasse la sarchiatura le piante diverrebbe asfittiche, non crescere berlo o addirittura morirebbero.  Comunque sia la mia testardaggine che la Natura sembrano aver collaborato e oggi ho trovato il primo pomodoro in esterno.
 Sul pomodoro si vede il trattamento con il caolino e i danni della grandine

Vedremo come va la stagione. Incrociate le dita per me
A presto
Un abbraccio
Agrifoglio

3 commenti:

  1. Carissima Silvia, quanto lavoro e dedizione sulle tue piante! Innanzitutto trovo molto interessanti le tue spiegazioni, e chissà quante persone potrebbero farne tesoro. E poi quanta competenza è necessaria per potersi definire agricoltore. Quest'anno è veramente duro, incrocio volentieri le dita per te. La Natura sa quanto la ami, perciò risponde bene ai tuoi ottimi trattamenti cercando di darti il massimo 😉. Un abbraccio grande.

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  2. Come sono contenta di rileggere un tuo nuovo post sul blog! Poi lo passo anche a Mirko, così magari legge qualcosa di interessante al posto delle solite boiate su Facciadibuco ahahaah! Scherzi a parte, vedrai che riuscirai ad avere un raccolto con i fiocchi, basta solo avere pazienza ma soprattutto tanto, tantissimo amore! Ricordati che a settembre passo per le zucche u.u
    Un abbraccione!

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  3. Ti avevo scritto un bel commento ed è sparito. Quindi riassumo con: aspettami che arrivo a prendere le zucche, poi. Daje tutta!

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