venerdì 22 aprile 2022

La giornata Mondiale della Terra


Oggi è la Giornata Mondiale della Terra, e credo che mai come ora sia importante sottolineare che per quanto alcuni vorrebbero colonizzare altri pianeti, allo stato attuale, non c'è un pianeta B e mi auguro che non ci sarà prima di aver sistemato la situazione qui, perchè andare in cerca di altro è come far andare in malora casa propria e credere di far diversamente altrove. Sono critica lo so, ma con tutte le risorse che si potrebbero impiegare per impattare il meno possibile, pensare allo spazio, se non come modo di sperimentare cose che potranno essere utili alla Terra, mi sembra assurdo. Si parla di riduzione dei gas serra ma oltre alle automobili, tutto ciò che per funzionare genera combustione, produce anidride carbonica.
Ho pensato molto a diverse cose, non sempre produciamo anidride carbonica, ma anche calore che peggiora la situazione. E' come se scaldassimo una serra chiusa sotto il sole. E poi ci meravigliamo dell'aridità, dell'aumento delle temperature, dei fenomeni estremi che richiedono appunto molta energia, e calore. Ricordo quando sono rimasta male nel sapere che una mail consuma l'equivalente di una lampadina accesa per un anno e i server per funzionare devono essere raffreddati. Tutto ciò che raffredda, come frigoriferi e condizionatori, è sottoposto a un ciclo il cui risultato finale è buttare fuori calore ( Dalle Leggi della Termodinamica non si sfugge). Ci avevate mai pensato? In estate raffreddiamo le nostre case  continuando a riscaldare l'ambiente circostante. 
Questo, sommato alle emissioni che quotidianamente ognuno di noi produce, attraverso innumerevoli gesti, dall'uso della macchina, a ciò che consumiamo, incrementa questi gas. L'azione di ognuno conta e se aspettiamo l'azione dei governi e dei grandi imprenditori non so se otterremo realmente qualcosa. Siamo noi che consumiamo e determiniamo certi comportamenti e se non cambiamo, miglioriamo come singoli, non possiamo aspettarci che lo facciano altri per noi .
Non sto parlando di tornare al Medioevo ma di trovare soluzioni. Ci siamo resi conto durante il lockdown che la diminuzione dei voli aerei, delle macchine in circolazione ha avuto un impatto positivo sulle emissioni, e ve lo devo dire, i tanto bistrattati allevamenti hanno continuato a funzionare, come tutto il comparto agricolo, dimostrando che forse non siamo la causa principale dell'inquinamento. Non sto dicendo che non si deve arrivare ad eliminare gli allevamenti intensivi, dove gli animali sono rinchiusi in pochi metri quadri o che anche loro non  abbiano un impatto sul clima, ma non il principale, come sento dire costantemente, da quando sono in agricoltura e badate bene, io coltivo ortaggi secondo il metodo biologico, quindi, quello che secondo le direttive sarebbe auspicabile aumentare, ma non demonizzo i piccoli allevamenti locali. 
Dovremmo ridurre l'impatto e invece, sapete, non comprando locale, aumentiamo i trasporti. Le tanto comode piattaforme di vendita producono un grave impatto, sommato al nostro di tutti i giorni, grazie ai numerosi corrieri. Non dico di non utilizzarle, ma di farlo con criterio.
Arrivare a ridurre ha un costo, delle conseguenze, una necessità di ripensare al modo in cui viviamo, non ci sono ricette semplici.
In questi anni dovevamo ridurre la plastica e ci ritroviamo ormai isole di mascherine. Meno emissioni in generale e sono aumentati i conflitti bellici: più aerei, movimento di mezzi, detonazioni, crollo di case e edifici che producono polveri sottili, che non aumenteranno l'effetto serra ma portano malattie, come se la morte della guerra non fosse abbastanza.
So che il mio post è duro, ma aspettiamo che altri ci dicano cosa fare, quando le cose dovrebbero essere una responsabilità nostra: usiamo mezzi più ecologici, compriamo locale, informiamoci sulle politiche delle aziende da cui compriamo e pretendiamo che siano sostenibili. Dovremmo spingere a fare delle piccole centrali più delocalizzate che utilizzino fonti rinnovabili e permettano quindi meno costi di trasporto dell'energia, aumentare le aree verdi, diminuire l'uso di tutto quello che non è riciclato o riciclabile, riutilizzare, aggiustare, riciclare il più possibile e forse riusciremo a cambiare, un passo alla volta, le cose.
A presto
Agrifoglio
Credit. La locandina è di Valentina Scuteri di Ozio Creativo 
P.s. Io sono la prima che deve migliorare in queste cose.

2 commenti:

  1. Purtroppo è un argomento molto complesso, difficile da risolvere. Senza energia non si fa più nulla, nemmeno spremere un limone o lavarsi i denti. Vero che le nostre piccole scelte quotidiane possono influire, ma non così tanto come le grandi industrie, i trasporti, le guerre, i grandi eventi, ecc... . Io faccio la differenziata, tutti la facciamo, eppure continuano come prima a cercare discariche. Separo la plastica, e poi me la ritrovo nei vestiti, nelle panchine, ovunque poichè non sapendo cosa farci viene spalmata nel mondo sotto forma di varie cose, e sui vestiti rilascia interferenti endocrini, ma non hanno mai fatto nulla per sostituire gli imballaggi in plastica con materiali veramente riciclabili, come il vetro ecc... .
    Io invece mi sento molto impotente di fronte ai governi, alle politiche energetiche e industriali, alle guerre, alle pandemie che hanno aumentato la spazzatura non riciclabile e gli scarti ospedalieri, alla povertà che purtroppo spesso si scontra con l'ecologismo. È molto complicato e fatico a vedere una soluzione efficace senza creare povertà. La transizione ecologica richiede tempo e non so se questo tempo c'è, ma soprattutto è impossibile se in mezzo ci finiscono le guerre e le pandemie che inducono i governi a scelte di emergenza non sostenibili.
    È davvero molto complicato, eppoi serve la complicità di tutto il mondo ma le economie emergenti (India, Cina, ecc...) non vogliono saperne, e quindi noi possiamo fare tutti gli sforzi che vogliamo ma sarà tutto vano se in certi paesi le emissioni sono altissime. Poi c'è chi minaccia guerra nucleare. Con certe menti il mondo è spacciato.
    Noi nel nostro piccolo facciamo il nostro meglio, ma personalmente lo faccio più per sentirmi in pace verso la Terra con la mia coscienza che non perché credo che risolva qualcosa.
    Un abbraccio cara Silvia

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    1. Purtroppo tutte cose vere, ma aldilà di guerre e pandemie su cui non abbiamo potere, sul resto un po' di più potremmo averlo. Siamo 7 miliardi più o meno.. Ma a parte quelli della nostra bolla non sappiamo cosa fanno gli altri. Molti non vogliono responsabilità e vivono inconsapevoli del danno procurato perché pensano solo a se stessi.. Possiamo impattare meno, ma ci vuole un grande sforzo, da parte di tutti. Se io non compro da te perché inquini, si fa presto a cambiare. Dieci anni fa, un esempio sciocco, la moda sostenibile praticamente non esisteva, come i prodotti plasticfree... Un po' di potere lo abbiamo. Dobbiamo non farci manipolare dalla pubblicità... Altra cosa complicata. Non dico di no...

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