Una serie di giorni mi separa dall'ultima volta che ho scritto e mi chiedo in fondo cosa sia successo perchè mi dicevo tutti i gironi ora scrivo, ora rispondo e invece mi sono fatta sballottare dallo scorrere del tempo. Ho avuto giornate piene, è vero, ma una volta trascorse mi è sembrato di non aver fatto nulla. Sono a casa da un po' ma questa torrida estate sembra alterare il ticchettio che scandisce le mie giornate...lavori che richiedono tempo sembrano assorbire tutto il mio come una spugna, come questa terra riarsa che necessita di acqua...Ho letto, fatto passeggiate, iniziato un ricamo, creato statuine con la pasta di sale e alcuni pigmenti naturali sono stata più in giro che a casa e a volte mi sono sentita un frullino impazzito...come gli alberi aspetto forse anch'io il refrigerio di una stagione un po' più lenta, scandita dalle goccie di pioggia invece che dal battere incessante del sole come di una pendola?
Il tempo che in sanscrito evoca il calore, che per noi divide i giorni, le ore, che si estende coprendo anni e dolori.
Ma forse guardandoci bene non è stato così infruttoso e dato che è appena passato il tempo del raccolto io che cosa ho raccolto? Ho finito un lavoro, ho lavorato con il mio compagno: abbiamo sistemato un po' la nostra casetta, ci siamo occupati con risultati alterni del nostro orto, ho provato a fare il nocino, anche se con un terribile ritardo rispetto alla tradizione, ho riannodato dei fili che credevo persi per sempre, ho creato nuovi legami, ho rinsaldato i vecchi, ma quelli che ho creato qui? Mi sembra di averli un po' abbandonati... Il mondo esterno e quello interno mi chiamano e mi sembra di non riuscire a stare dietro nè a l'uno nè all'altro...e allora mi lascio trasportare dalla corrente...
La ruota gira e attendo il tempo della riflessione, perchè forse anche il creare fa parte di questo tempo...attendo il momento in cui le foglie saranno rosse (non perchè bruciano dal caldo, ma perchè il loro tempo è arrivato) e io me ne starò a ricamare, a cucire, a disegnare, a creare, a studiare ancora e ancora magari un antico linguaggio come quello delle rune o qualcosa di nuovo da scoprire...
A presto
Agrifoglio
Fonti:
Etimo.it
Attendo anch'io la pace invernale, anche se l' estate non è stata poi così infruttuosa.
RispondiEliminaMolto bello l' orologio, mi fa venire voglia di sedermi un attimo, fermare il tempo e sorseggiare una tisana rilassante.
A presto.
Ciao mia cara,
RispondiEliminae per fortuna che non hai passato l'estate sul web!! :))
Significa che l'hai vissuta, il che non può che essere un bene. In fondo un blog non è un obbligo.
Spero che hai trascorso delle belle giornate, sia quelle di riposo che quelle impegnative. Anche io mi sono assentata per un bel pò, credo che sia fisiologico godersi la "bella" stagione. Bella.... si fa per dire. Sarebbe bella se non fossimo aggrediti da queste lingue di fuoco africano.
Credo che hai raccolto moltissimo, in fondo i nostri raccolti non sono fatti di cose eclatanti, ne di imprese eroiche, ma di piccole ma bellissime cose quotidiane.
Un abbraccio carissima, e speriamo che l'autunno cominci a farci sentire il suo fresco respiro.
:***
Ti capisco benissimo. Secondo me è questo caldo esagerato che ci risucchia le energie. Magari facciamo tanto ma la stanchezza toglie un po' della soddisfazione. L'autunno sicuramente ci restituirà un po' di refrigerio, pace e nuove energie!!
RispondiEliminaPasso per un salutino carissima Agrifoglio :) che belle parole... :) un abbraccio!
RispondiElimina